Ho vissuto per nove mesi a Dublino nel 2016 e da quel momento ogni anno torno almeno una volta in questa splendida città.
Anche quest’anno ho acquistato un volo last minute con Ryanair (alla modica cifra di 40 euro andata e ritorno) e sono partita senza pensarci due volte.
Per le informazioni di base sui viaggi all’estero consiglio di leggere questo articolo che spiega in linea generale le regole per spostarsi e viaggiare con il Covid-19.
Quanto tempo dedicare a questa città e dove alloggiare
Innanzitutto per visitare Dublino consiglio una mini vacanzina di almeno tre/quattro giorni.
Per quanto riguarda la scelta dell’hotel le zone migliori sono:
– a nord del fiume Dublino 1 e Dublino 7 (cercando di alloggiare nella zona vicino al fiume)
– a sud del fiume Dublino 2 e Dublino 8.
Due anni fa ho alloggiato al Jacobs Inn Hostel, a Dublino 1, in una stanza matrimoniale con bagno privato, pagando circa 65 euro a notte senza colazione. Posizione eccellente, struttura nuova e ambienti pulitissimi.
Quest’anno invece ho trovato una bellissima camera all’Aloft Dublin City, a Dublino 8, per circa 110 euro a notte (decisamente sopra la media delle “accomodation” tipiche di Dublino, e credetemi, ne ho provate molte).
Primo giorno
Il centro della città
Come arrivare in centro di Dublino?
Una volta usciti dall’aeroporto si trova una postazione dalla quale passano gli autobus che conducono nel centro della città (a circa 12 km).
I collegamenti vengono effettuati tramite due tipologie di autobus:
Airlink 747 (l’autobus verde) che ha un costo di 6 € a corsa, (acquistando il biglietto “Return” si acquista già anche il viaggio di ritorno e si risparmiano un paio di euro sul costo totale).
Aircoach linea 700, che garantisce il servizio anche di notte, ha un costo di 7 € a corsa (anche in questo caso si risparmia acquistano il biglietto “Return”).
Sono entrambi comodi e veloci e su entrambi è attivo il servizio Wi-Fi.
O’ Connel Bridge e lo Spire
Dublino è attraversata dal fiume Liffey.
Il punto centrale da cui iniziare l’itinerario è sicuramente O’Connel Bridge che delinea quello che sarà il punto di riferimento per i vari spostamenti.
Guardando verso nord e proseguendo con lo sguardo verso O’ Connell Street, appena dietro alla statua del sindacalista politico Jim Larkin, si trova un enorme “spuntone” che si estende verso il cielo.
Questo monumento di chiama Spire (“Monument of Light” o monumento della luce) ed è una torre d’acciaio alta 120 metri costruita nel 2002 su progetto di Ian Ritchie.

Rappresentante la prima installazione di un progetto di riqualificazione urbana che ebbe inizio nel 1999 ma per molti il vero significato della colonna è un enorme segnale contro la droga (in particolare contro l’eroina), che fu un’enorme piaga proprio negli anni ‘90.
Si erge davanti all’imponente e importante Post Office (luogo dove venne proclamata la Repubblica d’Irlanda).
Lungo questa via si è sviluppata una parte importante della storia di Dublino ed è stata teatro di avvenimenti sanguinosi e di terribili battaglie riguardanti soprattutto la conquista dell’indipendenza da parte dell’Irlanda nel lontano 1921.
Da qui si comincia ad entrare nel mood irlandese, assaporando l’essenza e il caos di questa città, della quale non è possibile non notare una caratteristica essenziale: è sempre, sempre, sempre piena di gente, in ogni dove e ad ogni ora del giorno, non troverete mai vie deserte.
L’Ha’ Penny Bridge e Temple Bar
Altra tappa fondamentale è l’Ha’ Penny Bridge la cui costruzione risale al 1816 da William Walsh. Inizialmente chiamato Wellington Bridge poi ribattezzato Half penny bridge in “onore” del pedaggio di mezzo penny da pagare a Walsh per poterlo attraversare.
Realizzato completamente in ghisa è un vero gioiellino che conduce in quella che è la zona più caratteristica della città: Temple Bar.
Quartiere stupendo da vedere di giorno, ma che diventa imperdibile, “spettacolarmente caotico” e vivo di sera.
Suggerisco assolutamente di organizzare almeno una cena in uno dei pub di Temple Bar e di assaggiare le svariate birre proposte (ricordo che con le restrizioni dovute al Covid occorre assolutamente la prenotazione).

Il Trinity College e Grafton Street
Camminando verso il Trinity college passerete davanti a moltissimi negozi e alla bellissima statua di Molly Malone (che si trova appena fuori da un buonissimo pub di cui vi parlerò nell’articolo “12 consigli per mangiare a Dublino“) per poi arrivare alla maestosa entrata del college.
Difficile da non trovare o notare.
Proprio nell’immenso parco di questa facoltosa università, che si estende per 220.000 m², consiglio di passare parte del pomeriggio.
Nasce nel 1592 con la fondazione ad opera di Elisabetta I e inizialmente viene riservato solo ai protestanti, i Cattolici furono ammessi dal 1793, mentre le donne soltanto a partire dal 1904.
Il college si trova nel centro di Dublino, in College Green, di fronte ad un enorme filiale della Bank of Ireland, che un tempo fu il palazzo del Parlamento irlandese.

Old Library
La biblioteca al suo interno comprende un importante collezione di manoscritti antichi e un numero enorme di testi: circa duecentomila.
Tra gli ex studenti di questo college si annoverano Samuel Beckett, Oscar Wilde, Edmund Burke e Oliver Goldsmith.
Consiglio un giro all’interno dell’enorme e prestigiosa biblioteca, la “Old Library”, (a questo link troverete la descrizione) all’interno della quale si trova un’enorme sala, la Long Room, divenuta ancora più famosa dopo che in essa sono state girate alcune delle scene del film Harry Potter.

La biblioteca è famosa anche per essere la “casa” del libro di Kells (Book of Kells), manoscritto miniato, realizzato da monaci irlandesi intorno all’800, un meraviglioso esempio dell’arte irlandese. In mostra permanente in nella Old Library, il libro contiene il testo dei quattro Vangeli in latino, corredato da moltissime illustrazioni e miniature riccamente colorate.
L’ingresso al Trinity College è gratuito ma per entrare nella biblioteca si deve acquistare un biglietto: 18 € l’intero mentre per i ragazzi al di sotto dei 12 anni l’ingresso è gratuito (suggerisco sempre di aggiornarsi tramite i siti ufficiali soprattutto per la situazione legata al covid, vi lascio il link al sito).
Dopo la visita al college e subito dopo aver superato l’Irish Whiskey Museum si sbuca nella via dello shopping più famosa di Dublino: Grafton Street.
Ricca di grandi palazzi, enormi negozi e moltissimi artisti di strada.
Percorrendo Grafton Street si arriva al St Stephen’s Green Park, una magnifica isola verde in mezzo al cemento grigio della città.
Secondo giorno
St. Patrick’s e la Guinness Storehouse
Per il secondo giorno ci si sposta nell’ovest della città, passando dal Castello di Dublino (se avete tempo e voglia le stanze all’interno sono graziose e il biglietto d’ingresso costa 8 € la tariffa intera e 6 € la tariffa ridotta, nell’arco di un’oretta visiterete le sale di questa fortezza dal lungo passato).
Fu fatto costruire dal re Giovanni di Inghilterra nel 1204 e fu distrutto da un incendio nel 1684. Il castello attuale risale quindi al Settecento e oggi di originale rimane solo una delle quattro torri: la Record Tower.
Agli inizi del Novecento, quando l’Irlanda divenne stato libero, il castello passò in uso al Governo Irlandese e oggi è il luogo di celebrazione degli eventi di stato.
St. Patrick’s Cathedral
Dal castello si prosegue verso sud e si raggiunge una delle più visitate location di Dublino, nonchè la chiesa più grande d’Irlanda, la famosissima St. Patrick’s Cathedral.
La cattedrale non ha sempre avuto queste sembianze, costruita fra i secoli V e X era semplicemente un piccolo tempio in legno, eretto in onore di San Patrizio (santo patrono dell’Irlanda) che proprio utilizzando un pozzo vicino a al punto in cui si trova la cattedrale battezzava i suoi fedeli.
Nel 1191, i normanni costruirono in questo stesso punto una chiesa in pietra e nel XIII secolo l’edificio fu ricostruito come lo vediamo noi oggi.
L’esterno, in stile gotico, si presenta molto scuro e cupo, sembra quasi di risvegliarsi protagonisti di una delle famose Ghotic Novel di Edgar Alan Poe.
Con la differenza che il verde circostante e il bellissimo cielo che, durante i pochi giorni in cui non piove, si tinge di un brillante azzurro donano all’ambiente un clima meraviglioso.
Guinness Storehouse
Il pomeriggio del secondo giorno consiglio di dedicarlo ad una delle attrazioni più divertenti e, devo dire, anche interessanti di Dublino: la Guiness Storehouse alla quale ho dedicato, ovviamente, un articolo.
Ben 7 piani di percorsi espositivi, giochi interattivi e interessanti informazioni riguardanti la birra e il suo importante brand (come l’esposizione delle varie campagne pubblicitarie, gli ingredienti utilizzati per crearla e la storia dell’edificio).
Al sesto piano viene data la possibilità di prendere un “extra pint” a soli 6 euro con la propria faccia stampata sulla schiuma (provare per credere).

Il settimo ed ultimo piano è composto da un enorme bar a vetrate, dove è possibile gustare una bella e buona pinta di Guinness (ma anche di altre birre per i poco amanti della scura) ed osservare tutta la capitale dall’alto con una vista panoramica a 360 gradi.
L’ingresso ha un costo di circa 25 € per il biglietto intero, ma per maggiori info vi rimando all’articolo giusto.
Terzo giorno
Gita fuori porta e Merrion Square
Vi consiglio di abbandonare per un attimo il centro Dublino e di spostarvi per circa 17 chilometri verso una delle due mete più gettonate nei pressi della capitale: Howth e Malahide.
La distanza è pressoché la stessa, ma le due destinazioni sono molto diverse: il primo è un villaggio di pescatori, mentre il secondo è un paesino costiero dove poter visitare uno splendido castello.
Consiglio di raggiungerli prendendo la Dart, il treno che in circa 30 minuti vi condurrà nel centro di questi due villaggi.
La scelta non è facile, ma questo articolo può aiutare ad orientarsi.

Una volta rientrati a Dublino nel pomeriggio non si può non fare un salto a Merrion Square, una delle piazze più famose di Dublino.
Conosciuta per essere circondata dalle particolari case georgiane con le loro porte colorate, ma anche per i famosi personaggi vissuti proprio qui.
Fra questi il più conosciuto è Oscar Wilde, di cui troviamo una statua all’interno del parco che in perfetto stile ribelle e bohemien, con sguardo un po’ strafottente sembra stia osservano proprio quella che un tempo era casa sua, al numero 1 di Merrion Square.
Fuori da ogni abitazione è apposta una targhetta dove viene riportato il nome di un personaggio illustre e famoso per ricordare a tutti che un tempo in quella casa doveva aver vissuto qualcuno di importante.
Quarto giorno
Phoenix park
L’unica zona di Dublino di cui ancora non ho scritto è quella più verde della città.
Preparatevi ad intenerirvi e a stupirvi perché l’ultimo giorno lo dedicherei a camminare dritti fino a Phoenix Park (se preferite non camminare potete prendere la LUAS, ossia il tram di Dublino).
Il parco urbano più grande d’Europa, con 707 ettari di giardini, distese di prati, enormi e lunghi viali alberati, campi per il polo e il cricket, un giardino zoologico, orti botanici ma soprattutto una magnifica e stupenda colonia di daini e cerbiatti.

Viste le dimensioni del parco consiglio vivamente il noleggio delle biciclette. Proprio all’inizio della strada che passa all’interno del parco c’è un noleggio molto economico (5/6 euro all’ora).
L’origine del parco non è recente e risale a quando il duca di Ormond nel 1662, scelse il terreno precedentemente confiscato dalla Corona ai monaci di Kilmainhaim e lo fece recintare, trasformandolo in una riserva di caccia reale.
Ma soprattutto fece introdurre nel parco un branco di daini, che tutt’ora si possono trovare mentre si cammina all’interno del parco, soprattutto nella zona boschiva. Sono dolcissimi!!!
Monumenti all’interno di Phoenix Park
Nel parco non ci sono solo i daini, troverete dei monumenti e degli edifici storici importanti.
All’ingresso del parco sorge il Wellington Monument, l’obelisco che con i suoi 63 metri è il più alto d’Europa, costruito per ricordare il duca di Wellington, nativo di Dublino.
Al centro di Phoenix Park, invece si erge la Papal Cross, un’enorme croce bianca che si estende su di una collinetta e che ricorda la visita di Giovanni Paolo II nel 1979.
Pedalando si passerà davanti anche alla Aras an Uachtaráin, la residenza presidenziale irlandese che risale al 1751 e adiacente ad essa la residenza dell’Ambasciatore degli Stati Uniti, che è stata costruita invece nel 1774.
Dublino è una città da vivere, non solo da vedere.
Un tripudio di colori, negozi, pub, locali, bar, bancarelle, mercati, ristoranti e supermercati.
Tre ultimi consigli
Provare a fare due chiacchiere con gli irlandesi, sempre super amichevoli e molto gentili.
Entrare in uno dei mille negozi Carrols che troverete ad ogni angolo della città, per acquistare un souvenir, o anche solo per sbirciare all’interno.
Dare un’occhiata all’articolo “12 consigli per mangiare a Dublino” per trovare qualche indicazione riguardo dove sostare per pranzi e cene e soprattutto per provare quelli che secondo me sono in assoluto i pub e i ristoranti migliori.