La Valle dei Templi è un parco archeologico sito in Agrigento.
Considerato uno dei siti archeologici più belli al mondo e rinomato per l’eccezionale stato di conservazione dei templi dorici risalenti al periodo ellenico. Si estende per 130 ettari ed è il parco archeologico più grande del mondo.
Un po’ di storia
Ora vi annoierò con due o tre cenni storici, ma d’altronde la Sicilia è sinonimo di storia e quindi vale la pena capire le origini di questa valle.
La polis agrigentina fu fondata nel 581 a.c. da alcuni abitanti della polis Gela originari delle isole di Rodi e di Creta, con il nome di Ἀκράγας (Akragas), per via dell’omonimo fiume che bagna il territorio.
Akragas era una delle maggiori e più importanti colonie greche della Sicilia.
La colonia negli ultimi decenni del VI secolo a.C fu circondata da un possente sistema difensivo: una cinta muraria lunga 12 km e dotata di 9 porte.
Akragas raggiunse così fama e potenza, vivendo una fase di forte espansione militare, che fu particolarmente rilevante al tempo del tiranno Terone (488-473 a.C.) e della vittoria sui Cartaginesi.
Per testimoniare la grande prosperità della città in questo periodo sono infatti stati eretti i grandi templi.
Nel 406 a.C. l’assedio da parte dei Cartaginesi di Akragas, che determinò anche la distruzione di molti templi, pose fine al periodo di splendore della città dando il via una fase di decadenza.
Durante le guerre puniche fu base dei Cartaginesi contro i Romani che, nel 210 a.C. la conquistarono e ne mutarono il nome in Agrigentum.
Furono proprio i romani a ricostruire la città, cercando di ridare vita ai templi e rispettando l’originale stile dorico.
In questo modo la città restò un centro importante.
Ma a partire dal VII secolo d.C. la città dovette affrontare nuovamente un periodo di impoverimento e piano piano si spopolò riducendo il centro urbano alla sola collina dell’acropoli.
La popolazione abbandonò così la zona dei templi.
I Templi
L’ingresso alla Valle dei Templi costa intorno ai 10 euro, e il percorso parte dal Tempio di Giunone, di cui sono rimaste oggi 25 colonne delle 34 originali, costruito nel V secolo a.C. e incendiato nel 406 dai Cartaginesi, qui venivano celebrati i matrimoni.
Si prosegue poi con il Tempio della Concordia, costruito anch’esso nel V secolo e che risulta ad oggi quello meglio conservato.
La struttura è ovviamente in stile dorico ed è costruita in calcarenite locale, mostra 6 colonne sui lati brevi e 13 sui lati lunghi e poggia su un basamento di 4 gradini. Ai piedi di questo Tempio si trova la bellissima ed enorme statua di Icaro.
Si continua il percorso e si arriva al il Tempio Di Eracle e le sue otto colonne, distrutto da un terremoto, si tratta di una delle costruzioni più antiche.
Il Tempio di Zeus Olympios venne edificato per ringraziare Zeus in occasione della vittoria del 480 a.C. degli Agrigentini sui Cartaginesi.
Il Tempio di Dioscuri, di cui oggi si conservano solamente un angolo e quattro colonne.
E altri templi, andati purtroppo distrutti: il Tempio di Efesto, il Tempio di Atena, il Tempio di Demetra, il Tempio di Esculapio e il Tempio di Iside situato nel complesso museale di San Nicola.
Interessante come tutti i templi guardino verso est.
Viene in questo modo rispettato il criterio sia greco che romano che prevedeva che il sole nascente illuminasse l’ingresso alla cella che avrebbe ospitato la statua della divinità in quanto considerato fonte di vita.
Stupenda da vedere è anche la zona dell’agorà di età greca e romana, dove si possono trovare il Bouleuterion (la “Sala del Consiglio”) e l’Oratorio di Falaride.
Nella Valle dei Templi è conservato anche un sepolcro monumentale attribuito erroneamente alla tomba tiranno Terone.
Da sottolineare anche la presenza all’estremità ovest dell’area su cui sorge il Tempio della Concordia, di una parte della necropoli tardo-antica ed alto-medievale.
Se vi trovate in Sicilia questa è in assoluto una delle tappe da inserire nel vostro itinerario, soprattutto perché vi capiterà raramente di trovarvi davanti uno spettacolo del genere e di potervi immergere in un modo così intenso e autentico in un’epoca passata.